Prof Cinti, con il congresso di Firenze la Società Italiana dell'Obesità compie 8 anni; è possibile fare un primo bilancio dell’attività della società ?
Certamente in questi otto anni si sono fatte molte ottime cose che possono essere riassunte in questo modo:
la riunificazione delle società che si occupavano prioritariamente dell'obesità (UICO e SISO), l'organizzazione della struttura della Società Italiana dell'Obesità, l'organizzazione di congressi biennali nazionali di elevato impatto scientifico, l'organizzazione di corsi a livello nazionale, la creazione di sezioni regionali o multiregionali con relativi congressi ed infine il progressivo aumento del numero dei soci; e moltre altre iniziative finalizzate al migliore adempimento degli scopi statutari. Comunque non bisogna mai essere compiaciuti di ciò che si è fatto quanto piuttosto guardare a quello che si deve ancora fare.
Ritiene che una società come la SIO debba occuparsi solo di promuovere la ricerca o dovrebbe impegnarsi anche su altri fronti per combattere l’obesità ?
Entrambi i settori sono importanti. Promuovere la ricerca è un aspetto particolarmente impegnativo da cui discende un aspetto molto importante che è quello didattico. A mio parere il dovere del medico è quello di rimanere aderente al dato scientifico e basare la propria professione sui dati che direttamente derivano dalla sperimentazione scientifica. Le evidenze scientifiche evolvono in continuazione per cui il lavoro è tanto.
Lei guiderà la Società Italiana dell'Obesità per il prossimo biennio. Quali sono le priorità in cui la SIO dovrebbe essere più attiva ?
Oltre ai due settori sopramenzionati credo che il terzo settore debba essere quello organizzativo. Alcune regioni non hanno ancora la sezione locale, questo è grave se pensiamo al servizio didattico come un dovere della Società. Raggiungere capillarmente i medici che curano quotidianamente i soggetti obesi e in sovrappeso è un nostro preciso dovere.
Quale futuro vede per la SIO ?
Vedo un futuro di progresso nell'ambito delle attività di cui sopra. Sarei molto contento se si riuscisse a fare bene le attività di promozione della ricerca, della didattica e si continuasse l'ottima opera organizzativa intrapresa dai miei predecessori con una attività che spero la più collegiale possibile.
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