30 maggio 2008
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RIDUZIONE DELL'ASPETTATIVA DI VITA PER UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE USA |
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Uno dei principali obiettivi del sistema sanitario degli Stati Uniti è il miglioramento della salute delle persone, soprattutto degli strati di popolazione a maggior rischio di disparità nell’assistenza sanitaria. In effetti l'aspettativa di vita complessiva negli USA tra il 1960 ed il 2000 è aumentata di oltre 7 anni per gli uomini ed oltre 6 anni per le donne. Un nuovo studio, però, sul trend di mortalità a lungo termine nelle contee degli Stati Uniti negli stessi 4 decenni riporta un dato sconcertante: il miglioramento dell’aspettativa di vita non ha interessato alcune parti del paese; anzi l’aspettativa di vita di una parte della popolazione è in diminuzione o è rimasta invariata. Ricercatori della Harvard School of Public Health (HSPH) e della University of Washington hanno scoperto che per il 4% della popolazione maschile ed il 19% di quella femminile si sta verificando una diminuzione o una stagnazione del trend positivo di riduzione della mortalità a partire dagli anni ’80. “Nella politica sanitaria degli USA c’è sempre stata l’opinione che le disegualianze sono più tollerabili fino a che la salute di tutti i cittadini migliora. Vi è ora l’evidenza di una parte della popolazione USA la cui salute è peggiorata negli ultimi due decenni” – dice Majid Ezzati, professore associato di Salute Internazionale alla HSPH e primo autore dello studio. La maggior parte delle contee in cui si è verificato questo trend negativo appartengono al profondo sud, lungo il fiume Mississippi e negli Appalachi e si estendono fino alla parte più meridionale del Midwest e nel Texas. I ricercatori hanno analizzato i dati di mortalità del National Center for Health Statistics ed i dati di popolazione del U.S. Census Bureau tra il 1959 and 2001. Si tratta del primo studio che analizza i dati di mortalità a livello di contea per un così lungo periodo di tempo. I risultati hanno mostrato che, tra il 1961 ed il 1999, la vita media negli USA è aumentata da 66.9 a 74.1 anni per gli uomini e da 73.5 a 79.6 per le donne. Analizzando però i dati delle singole contee i ricercatori hanno scoperto che a partire dagli anni ’80 il trend positivo nelle migliori contee è proseguito mentre le contee con il trend minore fino al 1980 hanno visto questo trend interrompersi o invertirsi verso una riduzione dell’aspettativa di vita. Come conseguenza, mentre nel 1983 gli uomini nelle contee più longeve vivevano 9 anni più a lungo rispetto agli uomini delle contee meno longeve, nel 1999 questo gap è aumentato ad 11 anni. Per le donne il gap di 6.7 anni del 1983 è aumentato a 7.5 anni nel 1999. Negli ultimi decenni l’aspettativa di vita nei paesi sviluppati è gradualmente aumentata in tutto il mondo con poche eccezioni. In considerazione del continuo trend di riduzione della mortalità nei paesi sviluppati, i risultati di questo studio che dimostra un peggioramento delle condizioni di salute di porzioni rilevanti della popolazione americana, sono particolarmente sconcertanti. Dice Ezzati “il fatto che 4% della popolazione maschile e 19% di quella femminile ha avuto un peggioramento della mortalità è un importante problema di salute pubblica”. La riduzione dell’aspettativa di vita è stato tradizionalmente considerato un segno di fallimento dei sistemi di tutela sociale e sanitaria, come accaduto in parte dell’Africa e dell’Europa orientale” - aggiunge Christopher Murray, direttore dell’Institute for Health Metrics and Evaluation all’Università di Washington e coautore dello studio - ”Quanto che sta accadendo ad un gran numero di americani dovrebbe essere un segnale che il sistema sanitario andrebbe seriamente riconsiderato. I ricercatori hanno anche analizzato i dati di mortalità per diverse cause ed hanno mostrato che il peggioramento della mortalità è principalmente dovuto all’aumento del diabete, dei tumori e della broncopneumopatia cronico-ostruttiva combinato all’interruzione della riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari. L’aumento dell’HIV/AIDS e degli omicidi contribuisce anch’esso per gli uomini, ma non per le donne. Le malattie responsabili di questo preoccupante trend sono correlate all’obesità, al fumo ed all’ipertensione. Conclude Ezzati - “Il fumo e la pressione arteriosa sono sempre state controllate attraverso strategie individuali e di popolazione. Esistono convincenti evidenze su metodi efficaci ed a basso costo per contrastare questi fattori se uno degli obiettivi del sistema sanitario diventasse la riduzione di questo gap nell’aspettativa di vita”. |
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Figura 1: Aspettativa di Vita suddivisa per contee nel 1961, 1983 e 1999 |
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