15 settembre 2008
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BASSI LIVELLI DI BDNF PORTANO ALL'OBESITA'. I risultati di uno studio su una rara malattia genetica, la sindrome WAGR |
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Una molecola cerebrale coinvolta nella memoria di lungo termine sembra intervenire anche nella regolazione dell’alimentazione e nella probabilità delle persone di diventare obese, secondo uno studio del National Institutes of Health (NIH) condotto su una rara condizione genetica. La molecola si chiama BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor) e lo studio che è stato pubblicato il 28 agosto sul New England Journal of Medicine fornisce la prima evidenza di rilievo che essa sia importante nella regolazione del peso corporeo nell’uomo. I ricercatori dell’NIH hanno studiato bambini ed adulti affetti da sindrome WAGR, una rara condizione genetica, ed hanno trovato che alcuni di questi pazienti mancano del gene per il BDNF ed hanno bassi livelli circolanti di questa sostanza. I pazienti di questo sottogruppo sono insolitamente iperfagici ed hanno una elevato rischio di diventare obesi. “Questa è una promettente nuova strada nella ricerca delle vie biologiche che contribuiscono all’obesità” dice Duane Alexander, direttore del Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development dell’NIH. “Questi risultati potrebbero in futuro portare a sviluppare nuovi farmaci per regolare l’appetito in persone che non hanno avuto successo con altri trattamenti”. La sindrome WAGR è un acronimo per un complesso di sintomi che caratterizza questa condizione. Questi includono il tumore di Wilms (un tumore del rene), aniridia (assenza dell’iride), anomalie congenite genitali e delle vie urinarie, ritardo mentale. La sindrome è molto rara e si presenta ogni 500.000 – 1.000.000 nati. I pazienti affetti da questa malattia mancano di geni che sono localizzati sul cromosoma 11. Tutti i pazienti sono deficitari per due geni, chiamati WT1 e PAX6, ma ogni paziente può difettare anche di altri geni vicini. WT1 e PAX6 sono localizzati in prossimità del gene BDNF e per questo motivo i ricercatori dell’NIH hanno deciso di studiare i pazienti con sindrome WAGR, anche sulla base di studi su topi che dimostravano che la mancanza di BDNF portava ad iperfagia ed obesità. Non esistevano però prove nell’uomo del legame tra BDNF ed obesità. In questo studio è stato analizzato il cromosoma 11 di 33 paziente con sindrome WAGR. Diciannove di questi pazienti (58%) portavano delezioni del gene BDNF ed i portatori di questa delezione erano tutti diventati obesi ed iperfagici entro l’età di 10 anni. Tutti questi pazienti presentavano livelli circolanti di BDNF del 50% inferiori rispetto ai pazienti WAGR senza questa delezione. I pazienti senza la delezione del BDNF non presentavano un rischio di obesità superiore a quello della popolazione generale. Il dr Yanoski ritiene che BDNF operi in combinazione con altre molecole che regolano l’appetito ed il peso corporeo, in particolare con la leptina. Il dr Yanoski ha aggiunto che il rilascio di BDNF nell’ipotalamo, la porzione del cervello coinvolto nella regolazione del peso corporeo, sembra essere indirettamente stimolato dalla leptina. |
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