Un social network per la ricerca scientifica con più di 1 milione di iscritti sparsi in 192 Paesi del mondo. Il "New York Times" lo ha definito un Facebook per ricercatori. È Research Gate, nato appena due anni fa, e un terzo dei suoi iscritti sono biologi e medici, seguiti da informatici, chimici, fisici e ricercatori nelle scienze sociali. Ogni giorno si iscrivono in media 2000 scienziati e il numero continua a crescere.

L'idea di Research Gate è nata, come quasi sempre accade ai progetti che funzionano, da un'esigenza semplice ma necessaria: la condivisione di materiale. È così che il virologo Ijad Madisch, dovendo far circolare alcuni appunti tra i colleghi durante un tirocinio presso il Massachusetts General Hospital, ha creato questa piattaforma interattiva che permette di caricare e scaricare articoli scientifici (sono presenti già 40milioni di abstract e decine di migliaia di testi integrali), commentare le discussioni dei forum, promuovere eventi e conferenze. Non solo. Research Gate è anche una bacheca di annunci per borse di studio, dottorati o lavori specialistici. Nel profilo personale, infatti, i membri possono pubblicare il riassunto del proprio Curriculum Vitae - dando particolare rilievo alle informazioni di contatto e alle esperienze accademiche - un breve indice delle proprie pubblicazioni, la lista dei propri blogs, e salvare le pubblicazioni utili in una personale biblioteca.

Alcune tra le più importanti istituzioni accademiche quali Sigma Xi Research Society, German Society of Virology e Lindau Nobel Laureate Meetings hanno scelto Research Gate come strumento per velocizzare il proprio sistema di condivisione delle informazioni. Una necessità che, guardando il tasso di crescita degli iscritti, Research Gate ha colto in pieno. L'obiettivo di questa piattaforma però non è solo la condivisione ma anche la valorizzazione di ogni singolo membro, promuovendo il suo lavoro all'interno della comunità scientifica.

www.researchgate.net