a cura di Elena Brugnara, CdL Infermieristica,
Università di Padova, Sede di Portogruaro
Spazio Infermieri - L’assistenza al paziente sottoposto a chirurgia bariatrica
- Cos’è la chirurgia bariatrica (o chirurgia dell’obesità)
- Le complicanze potenziali
- Le attività di monitoraggio svolte dagli infermieri
1- Cos’è la chirurgia bariatrica (o chirurgia dell’obesità)
La chirurgia bariatrica è la chirurgia che ha come scopo la riduzione di peso dei pazienti con obesità grave. Gli interventi si suddividono in due tipi:
Negli interventi malassorbitivi (by-pass digiuno-ileale, by-pass bilio-intestinale e diversione bilio-pancreatica) vi è l’esclusione funzionale del transito alimentare di alcune porzioni dell’intestino
Negli interventi restrittivi (gastroplastiche nelle diverse varianti tecniche e bendaggio gastrico) vi è la riduzione del volume dello stomaco e quindi della sua capacità di riempimento. Il volume dei pasti risulta meccanicamente ridotto e si ottiene una sazietà precoce con allungamento dell’intervallo di tempo tra i pasti.
2- Le complicanze potenziali
- Infezioni della ferita (per diminuzione della per fusione tissutale)
- Deiscenza della ferita chirurgica (dovuta all’aumento della tensione sui bordi della ferita)
- Ematoma e formazione di seroma (raccolta di sangue e liquidi sierosi è un rischio supplementare in quanto crea internamente una pressione aggiunge tensione alla zona suturata)
- Rischio emorragico
- Rottura dell’anastomosi
- Ipossia (c’è uno stress aggiuntivo, a seguito dall’anestesia sul sistema polmonare in combinazione con la precedente storia di apnee notturne)
- Rischio tromboembolico
3- Le attività di monitoraggio svolte dagli infermieri
- Monitoraggio della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna per individuare precocemente complicanze come la rottura dell’anastomosi o emorragia
- Monitoraggio della saturazione in quanto vi è un alto rischio di ipossia a seguito dello stress anestesiologico ed operatorio sul sistema polmonare.
- Monitoraggio della ferita chirurgica per riconoscere precocemente i segni di necrosi
- Eseguire terapia eparinica e applicare apparecchiature per la compressione graduata per prevenire il rischio di trombosi venosa profonda
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