Bulimia
Criteri diagnostici della Bulimia Nervosa secondo il DSM-IV.
1. Abbuffate ricorrenti, definite dai seguenti criteri:
a. mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili
b. sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad esempio sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si stia mangiando)
2. ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte a settimana, per tre mesi. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei. L'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.
Nell'ambito della Bulimia si riconoscono inoltre due sottotipi:
A. con condotte di eliminazione: nell'episodio attuale di bulimia nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici e enteroclismi.
B. senza condotte di eliminazione: nell'episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l'esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all'uso inappropriato di lassativi, diuretici e enteroclismi.
Elementi psicopatologici
Le abbuffate sono vissute in genere con estrema vergogna e disagio e spesso sono seguite da strategie compensatorie per prevenire l'aumento di peso (vomito, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo).
I soggetti bulimici hanno spesso un peso normale ma sono costantemente preoccupati per il cibo, la forma e il peso corporei, si sentono spesso inadeguati ed estremamente sofferenti, anche perché provano una forte sensazione di vergogna relativa sia al loro corpo che alle loro perdite di controllo, che confessano con enorme sofferenza.
Il loro benessere e la loro autostima finiscono per essere costantemente e esclusivamente influenzati dai problemi relativi al cibo e alla paura di perdere il controllo. La sensazione peggiore provata da queste persone è l'incapacità di frenare l'impulso a compiere un'abbuffata, vale a dire la perdita di controllo. La vergogna che si associa a questi sintomi è così grande che molti pazienti riescono a condurre una vita apparentemente normale senza destare nei familiari o amici alcun sospetto, vivendo le loro perdite di controllo in segreto e solitudine.
È importante considerare che le abbuffate sono quasi sempre secondarie alla dieta estrema e al digiuno e tendono a scomparire con la normalizzazione dell'alimentazione. È dunque fondamentale che il soggetto possa lavorare con un'equipe di specialisti allo scopo di regolarizzare l'assunzione di cibo, dato che la diminuzione delle abbuffate provoca di per sé un aumento dell'autostima, una maggior fiducia nelle proprie capacità e la sensazione di poter in qualche modo combattere attivamente il disturbo.
ultimo aggiornamento: 9 novembre 2007